L'impronta del male

L'impronta del male
Manuel Ríos San Martín

Nord, pubblicato nel Luglio 2020
552 Pagine

Atapuerca è un paesino poco abitato della Spagna, ed è uno dei siti archeologici più importanti al mondo.
Durante una gita scolastica proprio agli scavi di Atapuerca, un ragazzino scopre il cadavere di una ragazza. Eva, la vittima, è in posizione fetale, proprio come in uno dei rituali funebri dell'antichità. Inoltre alcuni indizi ritrovati sul posto rimandano a un omicidio simile avvenuto proprio lì sei anni prima.
Per questo motivo vengono chiamati ad indagare i due agenti che all'epoca si erano occupati del caso, Silvia Guzmán, diventata adesso ispettrice, e Daniel Velarde, che ha abbandonato invece la sua carriera in polizia. Per Silvia è un incubo che ricomincia. I due non si vedono da sei anni, e nessuno sa il motivo di tutto il rancore che Silvia ha nel cuore.

Silvia però non ha alternative, e dovrà imparare a collaborare con Daniel, fare i conti con lui e con i suoi sentimenti, per non commettere gli stessi errori del passato.
Il caso si rileva uno dei più complessi nella carriera di Silvia. La giovane nascondeva una buona dose di segreti, ma non è solo per questo, Silvia infatti oltre ad affrontare l'assassinio, deve anche accettare il fallimento del caso d'omicidio che non è riuscita a risolvere nel passato.

L'impronta del male è un romanzo che si presenta da subito accattivante, prima di tutto, per l'ambientazione scelta. Atapuerca infatti, oltre ad essere uno dei siti archeologici più importanti al mondo, è anche il luogo in cui è stato commesso il primo omicidio documentato della storia. Appena letta questa notizia in copertina, l'autore aveva già catturato tutta la mia curiosità.
Il romanzo è narrato in terza persona, tutti i personaggi hanno un ruolo fondamentale, e hanno tutti dei tratti caratteristici distinti. La storia procede lentamente e grazie a questo ad ogni fatto è dedicata la giusta attenzione. La narrazione però non risulta mai pesante, anzi, si ha una buona dose di tensione sempre crescente.

L'impronta del male è uno dei romanzi più interessanti che ho letto quest'anno, proprio perché il caso si intreccia con riferimenti storici e filosofici sull'evoluzione dell'essere umano.
È inevitabile che nascano delle domande. Il male ha sempre abitato dentro di noi? Cosa differenzia la violenza di cui siamo in grado, da quella degli uomini della preistoria?

Un ottimo romanzo per gli amanti del genere, soprattutto per gli appassionati di storia che incontra il crimine, e onostante avessi intuito già a metà libro il colpevole, non sono rimasta delusa, anzi, ero costantemente affascinata.
L'autore attraverso due crimini complessi, quello passato e quello presente, indaga sulla natura della violenza degli esseri umani, in uno dei luoghi più suggestivi che ho incontrato fin'ora in un libro.

L'impronta del male
Manuel Ríos San Martín

Nord, pubblicato nel Luglio 2020
552 Pagine

Atapuerca è un paesino poco abitato della Spagna, ed è uno dei siti archeologici più importanti al mondo.
Durante una gita scolastica proprio agli scavi di Atapuerca, un ragazzino scopre il cadavere di una ragazza. Eva, la vittima, è in posizione fetale, proprio come in uno dei rituali funebri dell'antichità. Inoltre alcuni indizi ritrovati sul posto rimandano a un omicidio simile avvenuto proprio lì sei anni prima.
Per questo motivo vengono chiamati ad indagare i due agenti che all'epoca si erano occupati del caso, Silvia Guzmán, diventata adesso ispettrice, e Daniel Velarde, che ha abbandonato invece la sua carriera in polizia. Per Silvia è un incubo che ricomincia. I due non si vedono da sei anni, e nessuno sa il motivo di tutto il rancore che Silvia ha nel cuore.

Silvia però non ha alternative, e dovrà imparare a collaborare con Daniel, fare i conti con lui e con i suoi sentimenti, per non commettere gli stessi errori del passato.
Il caso si rileva uno dei più complessi nella carriera di Silvia. La giovane nascondeva una buona dose di segreti, ma non è solo per questo, Silvia infatti oltre ad affrontare l'assassinio, deve anche accettare il fallimento del caso d'omicidio che non è riuscita a risolvere nel passato.

L'impronta del male è un romanzo che si presenta da subito accattivante, prima di tutto, per l'ambientazione scelta. Atapuerca infatti, oltre ad essere uno dei siti archeologici più importanti al mondo, è anche il luogo in cui è stato commesso il primo omicidio documentato della storia. Appena letta questa notizia in copertina, l'autore aveva già catturato tutta la mia curiosità.
Il romanzo è narrato in terza persona, tutti i personaggi hanno un ruolo fondamentale, e hanno tutti dei tratti caratteristici distinti. La storia procede lentamente e grazie a questo ad ogni fatto è dedicata la giusta attenzione. La narrazione però non risulta mai pesante, anzi, si ha una buona dose di tensione sempre crescente.

L'impronta del male è uno dei romanzi più interessanti che ho letto quest'anno, proprio perché il caso si intreccia con riferimenti storici e filosofici sull'evoluzione dell'essere umano.
È inevitabile che nascano delle domande. Il male ha sempre abitato dentro di noi? Cosa differenzia la violenza di cui siamo in grado, da quella degli uomini della preistoria?

Un ottimo romanzo per gli amanti del genere, soprattutto per gli appassionati di storia che incontra il crimine, e onostante avessi intuito già a metà libro il colpevole, non sono rimasta delusa, anzi, ero costantemente affascinata.
L'autore attraverso due crimini complessi, quello passato e quello presente, indaga sulla natura della violenza degli esseri umani, in uno dei luoghi più suggestivi che ho incontrato fin'ora in un libro.
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